Le corse del Palio di sabato sera allo stadio hanno avuto un seguito oggi, quando Renato Bircolotti, mossiere del Palio di Asti (e presente anche alla mossa di sabato sera, con notevole sforzo fisico e psicologico) è voluto intervenire per puntualizzare alcuni aspetti della gestione delle corse a pelo.
"Le mie vogliono essere critiche costruttive - afferma Bircolotti - non certo per far fare bella figura al mossiere, ma a tutta l'organizzazione e alle persone che lavorano e si impegnano per far sì che le corse possano davvero servire al mondo del Palio"
Bircolotti, secondo lei le corse a pelo così come sono non vanno...
Bisogna partire da alcuni presupposti, secondo me. Primo: fare le corse allo stadio dovrebbe avere il significato di presentare soggetti che potrebbero essere "papabili" per la corsa del Palio. Quindi bisognerebbe presentare in gara cavalli con elevate o per lo meno normali caratteristiche di addestramento al canapo ed alle piste di provincia al fine di testarne le capacita stesse.
Il secondo presupposto è che le corse devono essere un intrattenimento per gli spettatori presenti, con un grado di spettacolarità basato sulla spiccata capacita' dei fantini e dei cavalli creando uno spettacolo adeguato all'appuntamento fissato.
Presupposti che sabato non sono stati rispettati. Cosa c'è da cambiare secondo lei?
Bisogna definire un regolamento anche "leggero" che preveda alcune regole, e che sanzioni quei comportamenti che se non rispettati prevedano un allontanamento dalla manifestazione.
Inoltre, il Collegio dei Rettori, oltre ad organizzare le corse, dovrebbe avere il potere di redarguire i vari comportamenti che turbino il regolare svolgimento dello spettacolo e non trovarsi a dover sottomettersi a personaggi che non fanno corse di cavalli ma solo un cabaret che ormai diventato quasi una consuetudine di cattivo gusto.
Viviamo in un momento dove qualunque incidente ai cavalli puo' mettere a repentaglio il proseguo e il regolare svolgimento di una manifestazione: quindi bisogna evitare ad ogni costo di avere al canapo soggetti pericolosi che poi del "cavallo atleta" non hanno nulla, ma servono solo da riempitivo. Non e' la quantità che fa una bella serata di corse, ma la qualità.
Parole, le sue, che sicuramente faranno discutere molto il Collegio.
La mia non vuole essere una critica negativa alla "voglia" di fare corse da parte del Collegio dei Rettori: forse, però, sarebbe il momento di aprire un po' gli occhi a certe situazioni che non danno lustro alle corse, ma che non fanno altro che far perdere immagine e spettatori che vogliono vedere fantini e cavalli all'altezza dei nomi che portano.In definitiva, e parlo da mossiere, a me personalmente non importa avere alla mossa soggetti all'altezza o meno, oppure che le partenze siano immediate o con false a catena. Io, per evitare polemiche con dei fantini che iscrivono i cavalli e quindi danno vita a quel "continuum" delle corse, attendo sempre con la dovuta calma nell'intento di accontentare tutti.
Un intento che spesso però porta le mosse a tempistiche lunghissime...
Questo mio intento non dà lustro a me stesso. Il fatto è che se io perdo la pazienza e inizio a dare le mosse in qualsiasi maniera vengano fuori, si rischia di schifare i fantini veri che ti portano i cavalli veri e di conseguenza perdi ancora di più personaggi importanti del mondo delle corse. Ma lo sa che i fantini mi chiedono di evitare di avere a che fare con personaggi che si presentano quasi sempre con cavalli non idonei o ancor peggio pericolosi e possano danneggiare gli altri fino al punto dell'incidente irreparabile? Da qui la decisione di molti di dire "ma io se devo rischiare un cavallo per colpa di qualcuno che non sa come si corre non vengo più! " Questo deve far riflettere!
In definitiva quella di sabato è stata una serata dura?
Vengo fuori da due palii (Fucecchio e Legnano ndr) con tante difficoltà ma con un risultato più che discreto e con 20 fantini professionisti che sanno osare fino al limite ma che conoscono il limite. Poi mi devo trovare "i soliti tre" che ti buttano all'aria tutto. A queste condizioni mi arrabbio e non poco. Anche se alla mossa devo essere la persona che non perde mai le staffe, quando torno a casa il nervoso ce l'ho come tutti.