sabato 20 novembre 2021

Pier Paolo Squillia: “Spero in un anno pieno di momenti. Il Palio dura un anno intero.”

Pier Paolo Squillia è stato il primo tra i quattro nuovi Rettori ad essere eletto, raccogliendo a San Martino San Rocco l’eredità di Daniele Bruzzone.

Il Canapo lo ha intervistato, con una chiacchierata che ha spaziato dal periodo storico in corso agli obiettivi del suo Rettorato, senza tirarsi indietro davanti alla classica domanda sul fantino per il Palio 2022.

Chi è Pier Paolo Squillia, come si è avvicinato al mondo del Palio e qual è stato il suo percorso all’interno del Comitato Palio San Martino San Rocco? 

“Ho sempre abitato in pieno territorio del Rione. Sono cresciuto a San Rocco e abitavo nello stesso palazzo di Antonio Caviglia. Nel 2003, dopo aver sempre supportato dall’esterno i colori bianco verdi, proprio Antonio Caviglia chiese a mia mamma un ragazzo per sfilare. Quello è stato il mio ingresso nel Rione e da quel momento ho conosciuto l’ambiente ed i ragazzi con i quali sono cresciuto. È scoppiato così l’amore per il Palio. Mi sono tesserato e ho seguito il classico percorso lavorando prima come braccio armato, come forza lavoro, e poi man mano sono arrivato al Direttivo. Sono stato Revisore dei Conti dal 2013 al 2019 e due anni fa sono diventato il vice Rettore di Daniele Bruzzone, sino ad arrivare al passaggio di consegne dopo otto anni di suo Rettorato.”

Subentri, appunto, a Daniele Bruzzone che per ben otto anni consecutivi ha ricoperto la massima carica del tuo Comitato. Avverti il peso della sua eredità?

“Si tratta di un passaggio nel solco della continuità. Anche i vice Rettore sono rimasti gli stessi, Mario Colucciello e Viviana Vendemia, con il subentro solo di Paola Romagnoli. Anche la Segretaria sarà ancora Chiara Bonanate. Voglio ampliare però la risposta anche ai due Rettori precedenti. Pier Franco Ferraris che come tutti sappiamo è stato un grande Rettore capace di far crescere il nostro Comitato e poi Franca Sattanino che mi ha regalato la gioia più grande. Raccolgo con grande orgoglio anche la loro eredità.”

Due anni di pausa forzata e ancora parecchie incognite davanti a noi. La pandemia ha lasciato segni anche sul Comitato Palio di San Martino San Rocco? E cosa significa diventare Rettore in questo periodo storico?

“Per fortuna la pandemia non ha lasciato segni sul Comitato. Le persone che c’erano prima ci sono ancora e nessuno si è allontanato, anzi abbiamo anche qualche giovane nuovo tesserato. È un bel segnalo per il futuro. Fare il Rettore in questo periodo storico spero voglia dire essere il Rettore con cui si tornerà a correre. Il Palio, però, dura tutto l’anno e la corsa deve essere l’ultimo tassello. Se manca la parte prima manca molto. Devo dirti che quando negli scorsi mesi è stato deciso di non correre il Palio 2021 ho ritenuto che la scelta fosse coerente, in quanto disputando il Palio dopo un’annata vuota sarebbe mancato un pezzo e non sarebbe pertanto stato come sempre. Spero che nel 2022 ci si possa ritrovare e possano riprendere tutte le attività con normalità.”

Quali sono i primi progetti in cantiere?

“Abbiamo tracciato sinora la linea da qui a Natale. Faremo il pranzo degli auguri il 19 dicembre e la scorsa settimana abbiamo celebrato il nostro Patrono. Questi sono gli eventi da qui a fine anno. Poi vedremo come evolverà la situazione. Posso anticipare che due anni fa avevamo diversi eventi in cantiere. Aspettiamo di capire come si potranno realizzare con nuove modalità. A giugno, per esempio, facevamo il nostro weekend di festa che vorremmo riproporre.”

Banale immaginare che il sogno da Rettore sia quello di arrivare alla vittoria del Palio. Ma fermando il pensiero al sabato sera precedente alla corsa, qual è l’obiettivo primario che ti sei posto?

“Vorrei arrivare al Palio con alle spalle un anno pieno di momenti. Il primo momento ufficiale è stato quello della scorsa domenica quando ho battezzato nel Rione cinque persone tra cui i miei figli. È stato un momento molto bello che mi ha emozionato e spero di viverne ancora tanti così, da quelli istituzionali ai nostri interni con le cene e le feste.”

Per quanto riguarda la corsa, invece, San Martino San Rocco aveva scelto nell’autunno del 2019 di puntare su Gavino Sanna. Un matrimonio che non si è ancora potuto celebrare per via dei due anni di stop. La tua nomina rimescola le carte in tavola o seguirai la linea scelta dal tuo predecessore?

“Come detto prima la mia è una linea di continuità. Vediamo di celebrare questo matrimonio in piazza.”

Si preannuncia un’annata intensa e, sicuramente, non semplice dopo i due anni di forzato stop. In queste settimane i temi al centro del dibattito sono sicuramente la nascita dell’Ente e la revisione del Regolamento. Ma da dove e da cosa deve ripartire il nostro Palio secondo te?

“Proprio alcuni giorni fa dicevo a Daniele Bruzzone che mi ha fatto un bel regalo come quello di dover riscrivere il regolamento e lo statuto del Palio. Il Palio deve ripartire dalle persone, dall’essere sempre di più un movimento di aggregazione. Sono personalmente a favore della creazione di un Ente ed è importante che si vada avanti con un Ente che durante l’anno possa far crescere la Festa in città e fuori. Bisogna coinvolgere più persone possibili. Voglio vincere il Palio ma sarei altrettanto sodisfatto se al mio passaggio di testimone dovessi lasciare un gruppo più numeroso con tanti giovani al suo interno.”