Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione.
Egregio Direttore ,
quale appassionato di corse di cavalli sia di palio che di ippodromo e ritenendomi forse anche un po' animalista , perché amo l'animale più bello ed elegante che sia stato creato, vorrei porre un po' di attenzione nel chiederle di poter pubblicare questa mia lettera.
Avrei qualche domanda da fare dal momento che dopo le vicende d’inizio della stagione paliofila mi sono sorti alcuni dubbi.
Le mie poche righe vogliono richiamare l'attenzione di coloro che seguono il palio ( e spero anche di coloro che fanno applicare da alcuni anni le disposizioni a tutela e benessere del cavallo ovvero l’ordinanza Martini): le modifiche che si stanno facendo apportare alle piste, ormai consolidate e collaudate da anni e che sono sempre state separate per caratteristiche dalle corse professionistiche, oltre che a essere modifiche costose servono cosi tanto e sono così veramente sicure
Vediamo cambiare steccati,terreni, tribune ,transenne e questo può andare benissimo al fine di tutelare e salvaguardare l'animale... ma siamo sicuri che salvaguardano il cavallo e il pubblico che si trova lungo i tracciati come prescrive l’ordinanza Martini ? Durante l'ultimo Palio di Buti ho visto con i miei occhi, trovandomi proprio a pochi metri dal punto dell’incidente dove cede un cavallo che purtroppo per cause ancora da accertare ma che a quanto pare sembrerebbe un aneurisma (problema che può capitare a qualunque essere animale o umano anche se in un prato a brucare l’erba o in pieno relax a leggere un giornale), inizia a sbandare e da li, quale protezione ha avuto il povero cavallo? Se il cavallo non fosse deceduto per la causa precedentemente espressa sarebbe rientrato in pista come si vede dal filmato purtroppo con gli arti ….. e non aggiungo altro.........
Al pubblico è andata bene che in quel punto non c'erano più di tre persone (io ero lì) perché non vi era spazio: se accadeva 50 metri prima avrei voluto vedere cosa accadeva e la sicurezza dello steccato di plastica, tipo ippodromi, che fa un super servizio tanto decantato quale servizio ha fatto nell'occasione?
I pali portanti e i puntoni di ferro che tengono lo steccato una volta divelti ondeggiavano a destra e a sinistra come lance in maniera estremante pericolosa anche per il fantino che sopraggiunge da dietro. Il cavallo esce dal tracciato perché lo steccato fa ciò che deve fare, e si infrange senza danneggiare il cavallo. Ma non siamo in ippodromo dove abbiamo spazi dove il cavallo corre libero.
Secondo me questo steccato va bene in ippodromi o in pali con spazi interni liberi , ma in questi tipi di tracciati non ha nessuna valenza, anche perché i cavalli non ripassano più di una volta.
Le misure attuate al Palio di Buti sembravano migliori degli ippodromi perché nemmeno in ippodromo si hanno tutte quelle accortezze, come si può notare in qualsiasi gara ippica italiana, e tutte quelle cose acquistate (steccati, materassi,transenne) non sono servite a niente. Tutti gli enti organizzatori di Palii stanno spendendo e sprecando soldi forse in maniera eccessiva, in un momento in cui i soldi non ci sono.
Tutte queste modifiche sono belle ed interessanti, ma ogni tracciato ha le sue caratteristiche e non si può fare di ogni erba un fascio. Inoltre mi chiedo un'ultima cosa: i tecnici che vanno ad applicare le prescrizioni dell’Ordinanza saranno sicuramente bravi e preparati per gli ippodromi, per i tracciati di salto ad ostacoli e per le gare equestri, ma siamo sicuri che abbiano la stessa preparazione per le corse a pelo?
Adesso speriamo in una stagione tranquilla .
Ermanno Piacentini