VERSO IL PALIO 2023 - COMUNE DI NIZZA MONFERRATO

Nizza Monferrato, anticamente detta “Nizza della paglia” perché, secondo la tradizione, nella fretta di costruire il borgo, gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anziché con i coppi, dista 29 km da Asti ed è centro agricolo e vitivinicolo di notevole importanza, soprattutto per la produzione del vino Barbera (D.O.C.G.) 

COLORI: giallo e rosso

RETTORE: Stefano Vaccaneo

VITTORIE: 2

1986 - Leonardo Viti "Canapino" su Varigino "Elf"-  Rettore: Bruno Verri

2016 - Giovanni Atzeni "Tittia" su Moscato Dry Santero - Rettore: Pier Paolo Verri

TEMA DELLA SFILATA: "Panis in municipio Niciae Palearum"

La regolamentazione della produzione e della vendita del pane è il tema del corteo giallorosso di Nizza. Le informazioni offerte dal Liber Catenae permettono di comprendere sia come avveniva la produzione, a partire dalla vendita e dall’acquisto delle farine all’interno del Comune, sia le regole per cuocerlo nei nove forni presenti nel territorio di Nizza. Il pane, grande protagonista dell’alimentazione medievale, veniva prodotto con farina di frumento, acqua, olio e spezie per le famiglie nobili e cotto a forma di tagliere; prendeva il nome di “mensa” ed era usato al posto delle stoviglie. I cibi venivano appoggiati su di esso e la “mensa” era intrisa di sughi preparati per condirlo e degli aromi delle pietanze. Diverso era invece il pane per le categorie meno abbienti, prodotto con farine prevalentemente d’avena, crusca e miglio. Nei periodi di grande carestia veniva anche utilizzata la farina ricavata dai legumi. Una volta cotto nei forni del comune era immerso nell’acqua bollente e lasciato asciugare all’interno dei forni. Il Comune aveva stabilito regole precise per la produzione, la cottura e la vendita del pane. In caso di violazione delle regole stabilite, il comune applicava il pagamento di multe differenti in base alla gravità della violazione.

TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "Panis pro omnibus"

In epoca medievale l'alimento principale consumato praticamente da tutti i componenti della società era costituito dai cereali, consumati sotto forma di pane, farinate d'avena e polenta. Il pane, alimento largamente consumato anche dai bambini, era prodotto con farina di frumento, acqua, olio e spezie per i bambini più fortunati figli dei Nobili. Nelle famiglie meno abbienti venivano utilizzate farine meno pregiate, di avena, crusca, miglio e talvolta, nei periodi di grande carestia, si usavano anche le farine di legumi. Non venivano utilizzati né sale né lievito, l’impasto veniva cotto nei forni presenti all'interno del Comune: il risultato era un pane durevole che veniva consumato dopo essere stato ammorbidito da un panno bagnato nel quale veniva avvolto.

FANTINO: Antonio Siri "Amsicora" - Palii corsi: 10; Finali disputate: 6; Palii vinti: 0

LA SETTIMANA: