VERSO IL PALIO 2023 - BORGO TORRETTA

Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denominazione ricorda l’antica torre che era utilizzata per vigilare la frequentatissima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui si conserva ancora parte dell’edificio e rimane il ricordo nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione Torretta – Santa Caterina fino alla separazione, avvenuta nel 1969. Dal 1970 il Borgo ha corso autonomamente con la denominazione Torretta - Nostra Signora di Lourdes.

COLORI: bianco, rosso e blu

RETTORE: Luca Perosino

VITTORIE: 3

1976 - Mario Beccaris "Lo Scarus" su Cel - Rettore: Luigi De Pascale

2004 - Giuseppe Zedde "Gingillo" su Ergosong "Fischietto" - Rettore: Roberto Carosso

2013 - Giuseppe Zedde "Gingillo" su Il Conte La Violina - Rettore: Giovanni Spandonaro

TEMA DELLA SFILATA: "Verso un destino di regalità"

Gian Galeazzo Visconti, Signore di Asti, nel 1387 promise in sposa a Luigi di Valois la figlia Valentina, all’epoca diciassettenne. Come narra lo storico Luigi Baudoin, Gian Galeazzo si impegnava a mandare Valentina incontro allo sposo bene ingioiellata, “bene zoiellatam”; a fornire una dote in danaro, una parte della quale era collocata in una cassaforte chiusa da quattro diverse chiavi. La sposa ricevette inoltre in dote la Contea di Virtù e la Città di Asti. La giovane donna, accompagnata da Amedeo VII di Savoia, detto il Conte Rosso, lasciò il castello di Pavia per raggiungere il futuro marito, scortata da trecento cavalieri a tutela dell’ingente corredo. Nel bagaglio privato era custodito anche un mazzo di tarocchi, passatempo indicatore del suo presunto interesse per il mondo esoterico. Valentina, giunse ad Asti, città in festa come nel giorno di San Secondo e della corsa del Palio. Memorabili furono le manifestazioni popolari di affetto tributate in segno di festante saluto alla giovane principessa che si recava in Francia… verso il suo destino di regalità.

TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "Dal chicco, alle farine….. ai pani"

I bambini del Borgo Torretta illustrano il ciclo produttivo del pane, simbolo della nutrizione ai tempi del Medio Evo. Viene infatti rappresentata la storia del pane: dai chicchi, alla farina, ai pani. “Vi sono tre tipi di pani fatti con il frumento, il primo è fatto con il fiore di frumento, il secondo con molta crusca ed il terzo con poca crusca”. Nel Medio Evo il pane veniva preparato con farine diverse, a seconda delle classi sociali. Il pane del contadino era fatto con poca farina e molta crusca; spesso erano utilizzati cereali meno pregiati e in momenti di maggiore difficoltà si ottenevano farine anche da legumi come fave, ceci e addirittura castagne. Al castello la tavola del feudatario, così come quelle dei più ricchi ed abbienti, aveva invece sempre pane bianco e fragrante in abbondanza.

FANTINO: Silvano Mulas "Voglia" - Palii corsi: 11; Finali disputate: 4; Palii vinti: 0

LA SETTIMANA: