Il vasto Borgo Tanaro Trincere Torrazzo si stende a sud della città e prende il nome dal fiume Tanaro che lambisce Asti a meridione. Borgo popolare per eccellenza, era abitato in particolare da barcaioli, pescatori, lavandaie e ortolani che traevano il loro sostentamento dal fiume. La fertile piana del Tanaro ha sempre dato pregiati frutti ed ancora oggi è fiorente la produzione orticola in serra.
COLORI: bianco e azzurro
RETTORE: Roberto Rubba
VITTORIE: 3
1990 - Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Phantasm "Brown Davil" - Rettore: Roberto Rasero
2002 - Martin Ballesteros "Pampero" su Soprano "Doctor Glass" - Rettore: Maurizio Rasero
2010 - Gianluca Fais "Vittorio" su Rocco - Rettore: Maurizio Rasero
TEMA DELLA SFILATA: "Et veniens Aste: l’arrivo ad Asti dell’Alto Arrigo"
Il cronista Ventura, attento osservatore del vivace scenario politico, riferisce dell’arrivo di Arrigo VII ad Asti, il 12 novembre del 1310: un passaggio che significa un mutamento nel quadro delle alleanze politiche. Il Borgo Tanaro, attraverso una rappresentazione tratta dal Codex Balduineus, ricorda il momento dell’arrivo in Asti della comitiva. Arrigo, al fine di ricevere la corona imperiale e di portare a termine un intervento pacificatore della penisola, lacerata dai conflitti tra guelfi e ghibellini, entra in Asti accompagnato, come riferito dalle fonti, dalla moglie Margherita di Brabante, morta poco dopo durante il viaggio ma resa immortale dalla statua funebre di Giovanni Pisano, i fratelli Valerano e Baldovino di Lussemburgo e numerosi soldati dell’Impero a scorta dei tesori e del sovrano. La sua figura assume una valenza esemplare, incarnando gli ideali di giustizia e di pace, facendo crescere in Dante la speranza di una riconciliazione politica, perché egli è «l’alto Arrigo».
TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "Gorgonia"
Il mito di Medusa assunse un fascino particolare grazie ad Ovidio, che la descrisse come bellissima e fatale, talmente affascinante da incantare Poseidone. La sua vicenda è legata alla figura dell’eroe Perseo che riuscì a decapitarla senza fissarla nei suoi occhi pietrificatori e poi ne gettò la testa, adornata di serpenti e sanguinante, nel mare. Fu proprio il contatto con l’acqua che, secondo la leggenda, creò il corallo, un elemento dalle virtù miracolose, apotropaiche e in grado di scacciare il malocchio. Per questo, ai bimbi, per preservarne la salute, si faceva indossare una collanina di corallo. Nei lapidari di epoca medievale si descrivono le virtù della gorgonia, “pietra ma in realtà, finché vive in acqua, pianta”.
FANTINO: Federico Guglielmi "Tamurè" - Debuttante
LA SETTIMANA: