VERSO IL PALIO 2023 - BORGO SANTA MARIA NUOVA

Borgo cittadino tra i più antichi, deve il suo  nome alla chiesa omonima, già attestata nel 1009. All’interno della chiesa si può ammirare la pala d’altare di Gandolfino da Roreto “Madonna col bambino e coi santi” risalente al 1496. Sino al primo quarto del XIV secolo il borgo sorgeva fuori le mura e ne fu incluso nel 1342 quando Luchino Visconti, Signore di Asti, fece costruire una nuova  cerchia di  mura.

COLORI: rosa e azzurro

RETTORE: Marco Gonella

VITTORIE: 5

1972 - Gaetano Lobue (sostituito in finale da Luigi Sassano) su Gaytimex "Tornado"- Rettore: Bruno Ercole

2000 - Martin Ballesteros "Pampero" su Guera - Rettore: Marco Gonella

2005 - Maurizio Farnetani "Bucefalo" su L'Altro - Rettore: Franco Chierici

2006 - Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Un Altro - Rettore: Franco Chierici

2009 - Massimo Coghe "Massimino" su First Lady - Rettore: Barbara Concone

TEMA DELLA SFILATA: "“Se eccelli con le armi, sarai amato dieci volte”"

Il vincitore del torneo cavalleresco Il torneo e la giostra nel medioevo nascono come momento ludico, ma nello stesso tempo come occasione di addestramento militare ed affermazione della propria virilità. Il torneo appartiene alla cultura medievale, cavalleresco - trobadorica, in cui la donna è un elemento centrale della contesa, intesa sia come preda-premio sia come fi gura superiore che premia il vincitore. Anche Asti risente di queste mode cortesi e ne sono traccia raffigurazioni iconografi che di stemmi, elmi, cimieri e cavalieri in equipaggiamento torneario ancora presenti in alcune caseforti astigiane. Il corteo del borgo Santa Maria Nuova è aperto dagli ufficiali d’arme che garantiscono il corretto svolgimento dei combattimenti. Seguono le dame che portano in processione le bandiere dei partecipanti. Al centro, il re degli araldi e la corte orleanese. Chiudono la sfilata la dama di corte con il premio per il vincitore, che è affiancato dal proprio scudiero, il palafreniere e l’armaiolo.

TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "La tradizione delle maschere nel medioevo"

Nel medioevo era usanza organizzare grandi cortei mascherati durante alcune festività religiose o laiche. Possiamo ritenere che anche nel nostro territorio i giovani, all’avvicinarsi del Carnevale, formassero una loro banda o società o badia, eleggendo un capo, che chiamavano re o abate. Anche in occasione di Ognissanti, i giovani si travestivano in forme spaventose o animalesche e preparavano dei dolcetti, chiamati “dolci dei morti”, da offrire agli spiriti che si manifestavano durante quella ricorrenza. Questi rituali evocano una festa attuale, spesso ritenuta estranea alla nostra cultura, quella di Halloween. Infine, anche per il Calendimaggio, si usava indossare maschere di foglie e coroncine per salutare il ritorno della primavera.

FANTINO: Federico Arri "Ares" - Palii corsi: 6; Finali disputate: 4; Palii vinti: 1 (2018 - Moncalvo)

LA SETTIMANA: