Il Borgo è situato nella zona est della città oltre porta San Pietro, dove già dal 952 d.C. era presente un Lazzaretto. Il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma da “San Lazzaro dei mendicanti e degli appestati”. Il suo motto è “A temp e leu” (A tempo e luogo opportuni).
COLORI: giallo e verde
RETTORE: Silvio Quirico
VITTORIE: 7
1987 - Massimo Coghe "Massimino" su Akebat "Nuvola" - Rettore: Franco Serpone
1991 - Tonino Cossu "Cittino" su Blu Bell Music "Lingotto" - Rettore: Franco Serpone
1999 - Massimo Coghe "Massimino" su Shakuntala "Nuvoletta" - Rettore: Franco Serpone
2001 - Massimo Coghe "Massimino" su Millenium Bug - Rettore: Franco Serpone
2008 - Giuseppe Zedde "Gingillo" su Domizia - Rettore: Remigio Durizzotto
2017 - Giuseppe Zedde "Gingillo" su Bomario da Clodia - Rettore: Silvio Quirico
2022 - Giuseppe Zedde "Gingillo" su Aiò de Sedini - Rettore: Silvio Quirico
TEMA DELLA SFILATA: "Ape, l’animale del paradiso, nella società medioevale."
Apis ceteris, quae subiecta sunt homini animantibus antecellit L’ape nel Medioevo veniva considerata animale simbolo di operosità ed obbedienza e l’alveare era il modello che ispirava armonia e perfezione. Anche ad Asti nel Medioevo si allevavano api e si commerciavano il miele e la cera. Il miele aveva un uso alimentare ma anche un uso medico: come panacea nel miele rosato, nella Teriaca medicamentosa, come digestivo e sciroppo per la tosse, come cicatrizzante negli unguenti. Era la cera però il bene più prezioso: usata anche come tributo, serviva in primis per la produzione di candele, in gran parte riservate al clero. Nella nostra città gli Statuti riportano che il Comune obbligava i feudatari a portare in dono un cero nel giorno della festa del Santo. Il Borgo San Lazzaro vuole rendere omaggio all’ape con due tableau vivant. Il primo presenta l’attività̀ campestre di raccolta con apicoltori intenti a maneggiare le arnie; il secondo mostra da una parte le attività di preparazione di ungenti, idromele e l’utilizzo del miele e dall’altra l’esaltazione della cera d’api con le attività di offerta delle candele. Concludono il corteo dame che portano in trionfo alcune tra le rappresentazioni artistiche più famose di questi straordinari e piccoli animali
TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "Arti liberali e scienze sacre: base della formazione scolastica medioevale"
Nell’opera Novus Avianus, attribuita a un anonimo astigiano ascrivibile ai secoli XI-XII, troviamo conferma all’ipotesi di una florida vita culturale nella nostra città in epoca medioevale, strettamente collegata alla formazione scolastica. La base della preparazione era costituita dalle Arti Liberali (Grammatica, Retorica, Dialettica, Aritmetica, Astronomia, Geometria e Musica) e dalle Scienze Sacre (Legge Civile, Legge Canonica, Filosofia, Sacra Scrittura, Teologia, Contemplazione e Predicazione). I piccoli ramarri del Borgo San Lazzaro rappresentano nel loro corteo le Arti Liberali e le Scienze Sacre ispirandosi all’affresco di Andrea Bonaiuti del Cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella. Aprono il corteo un omaggio all’opera pittorica ed a seguire 7 bimbe rappresentanti le Scienze Sacre. Ecco poi le 7 Arti liberali con la simbologia allegorica utilizzata per rappresentarle a chiudere il corteo.
FANTINO: Giuseppe Zedde "Gingillo" - Palii corsi: 17, Finali disputate: 12; Palii vinti: 5 (2004 - Torretta; 2008 - San Lazzaro; 2013 - Torretta; 2017 - San Lazzaro; 2022 - San Lazzaro)
LA SETTIMANA: