Borgo di recente costituzione, si trova nella zona degli “antichi sbocchi nord” di Asti ed è caratterizzato da ampie aree destinate a verde pubblico oltre ad essere la zona residenziale della città, in cui sorge anche il nuovissimo ospedale. La chiesa, costruita nel 1962, è dedicata a San Giovanni Bosco, figura di educatore e sacerdote di origine astigiana, la cui opera ha di gran lunga valicato i confini cittadini.
COLORI: giallo e blu
RETTORE: Marco Scassa
VITTORIE: 4
1967 - Pietro Altieri "Petruzzo" su Gavin - Rettore: Giacinto Occhionero
1971 - Giovanni Manca "Gentleman" su Via Veneto "Via col Vento" - Rettore: Giacinto Occhionero
1980 - Mariano Zedda "Pepe" su Skat "Imprevisto" - Rettore: Lino Famiglietti
1996 - Maurizio Farnetani "Bucefalo" su Blue Baker "Bingo" - Rettore: Maddalena Spessa
TEMA DELLA SFILATA: "“...Teste David cum Sybilla”. Sibille e profeti nella chiesa del Santo"
Le Sibille, leggendarie veggenti pagane che secondo la mistica medievale preannunciarono la venuta del Cristo, ed i Profeti suoi annunciatori nell’Antico Testamento, a partire dalla seconda metà del Trecento ricorsero con frequenza nelle composizioni artistiche come completamento didascalico delle Storie della Salvezza, o come soggetti di cicli allegorici che richiamano quello dei Prodi e delle Eroine. Iconografi camente, Sibille e Profeti sono in genere rappresentati nell’atto di mostrare cartigli e amuleti a loro attribuiti dalle fonti letterarie. Le sibille vengono rappresentate in tuniche scandite da colori pastello, per sottolineare la loro appartenenza a tempi e luoghi remoti; i secondi con l’abbigliamento ricco, ma severo dei letterati e degli uomini di cultura. Queste due importanti figure, vengono riprese dai pittori di ogni epoca e cultura. Un esempio si può ammirare ad Asti nella Collegiata di San Secondo, dove alcune figure di Sibille e Profeti incorniciano un raffi nato affresco di primo Quattrocento.
TEMA DEL CORTEO STORICO DEI BAMBINI: "Bambine e bambini nelle famiglie nobili"
A partire dal XIII secolo si diffuse, nella città di Asti, il gusto per i tornei cavallereschi, che i mercanti astigiani avevano appreso grazie ai loro viaggi in Francia. E’ probabile che anche tra i bambini si sia diffuso il costume del torneo come gioco: essi avevano a disposizione bastoni, lance, spade, scudi e cavallini di pezza e nei loro giochi imitavano le gesta dei cavalieri. Le bambine, che passavano la maggior parte del loro tempo in casa, imparavano a conoscere gli affari in cui era coinvolta la famiglia. I mercanti astesi commerciavano, tra le altre merci, stoffe, importando lane e fustagni dalla Germania e dall’Inghilterra ed esportando la seta che acquistavano al porto di Genova. La nascita in città di mulini e di filatoi, costruiti lungo i canali, favorì la lavorazione in loco dei tessuti. Anche per questo, le bambine dell’aristocrazia mercantile astese conoscevano le stoffe e fin dalla più tenera età imparavano a filare, tessere e ricamare.
FANTINO: Michel Putzu - Debuttante
LA SETTIMANA: