Comune di Canelli: "Opere idriche in Canelli: nobili e popolo finanziano e ringraziano"


Il territorio canellese è caratterizzato dalle alte colline tipiche di questa zona compresa tra Monferrato e Langa Astigiana ed è situato sul primo  aprirsi della valle del torrente Belbo, su una porzione di pianura circoscritta dalle ultime propaggini della collina astigiana lungo la riva destra del Tanaro e dalle prime pendici della Langa. La coltura della vite, che tuttora domina il paesaggio, era già largamente diffusa a Canelli nell’epoca romana. Dopo il crollo dell'Impero romano, Canelli vive un lungo periodo di decadenza, ma a partire dall'Alto Medio Evo, inizia, con orgoglio, a rifiorire.
Verso la metà dell'XI secolo giungono sul territorio i discendenti dei Conti di Acqui che ne assumono la Signoria ampliando il loro potere grazie ad una estesa ramificazione parentale, che darà origine al Consortile di Canelli, comprendente anche numerosi territori del Circondario. Nel 1235 i Signori del Consortile si sottomettono al comune di Asti e, da quel  momento, Canelli, ininterrottamente sino ad oggi, seguirà le vicende storiche dell'Astesana. Quando Luigi d'Orleans, diventato Signore di Asti, decide di occuparsi delle località recate in dote dalla consorte Valentina Visconti inizia a regolamentare e controllare i redditi derivanti dai molini ed incentiva la costruzione di opere irrigue in tutto il territorio da parte delle comunità locali, le più interessate allo sviluppo ed alla produzione agricola e vitivinicola. Questi corsi d’acqua artificiali, tipici del paesaggio agricolo delle pianure pedemontane alpine e padane in generale, venivano detti “bealere”, da beale bedale che significa 'rivo'.
Nel Corteo del Palio di quest’anno la città di Canelli intende celebrare un momento di particolare giubilo da parte di tutta la popolazione, che unisce tutti i gruppi sociali che hanno contribuito alla realizzazione della cosiddetta “bealera orléanese”. Sfileranno dunque contadini festanti con i doni della terra  –  che si auspicano più abbondanti grazie alla nuova derivazione –mercanti e artigiani che, grazie alle nuove installazioni di molini, possono incrementare le loro produzioni e i commerci, prosperose balie e vivaci lavandaie cariche di panni candidi e puliti e ancora nobili feudatari che hanno elargito le somme necessarie alla realizzazione del canale, contribuendo alla crescita ed all’arricchimento del territorio da loro amministrato.