mercoledì 7 ottobre 2015

"Palio a 21? Uno stress per tutti!"



Riceviamo e pubblichiamo:
Il palio di Asti è una manifestazione stressante , e questo stress è sotto gli occhi di tutti quelli che lo guardano al palio e dentro i cuori di tutti quelli che lo fanno .
I sindaci e il loro stress per la pioggia , per il parcheggio sotterraneo , per il rispetto dei tempi della diretta , per i cavalli morti .......
I capitani e il loro stress decisional /perfezionista , quello da prestazione, da insabbiamento , quello del voler piacere a tutti sempre e comunque , quello dello stress della barba lunga ........
Il collegio dei rettori soffocato dallo stress da mantenimento dello status quo................
I borghigiani e rionaioli , stressati dall' esito di una votazione interna al comitato , stressati dalla esigenza di essere all' altezza del compito e della situazione , stressati dell' esito positivo o negativo della corsa .....................
Però si tratta di sapiens che accettano lo stress con consapevolezza , spirito di sacrificio , abnegazione , voto alla causa, oppure banale mania di "grandevolezza" e guidati dal dono del libero arbitrio decidono autonomamente cosa vogliono , devono e possono fare : oso dire che si tratta di tratta di sapiens che sono nati per vivere queste emozioni e questi stress , per cui gioie e dolori fanno parte della partita che vogliono giocare , della partita che il destino , nascendo e vivendo ad asti, ha voluto assegnare loro.
Poi ci sono i veri attori protagonisti ,quelli che in modo totalmente inconsapevole incarnano e concretizzano i nostri sogni , le nostre aspirazioni , i nostri desideri , le nostre rivalse...sono i cavalli ... born to run .
E' innegabile che i cavalli da palio siano curati ,rispettati , allenati , serviti, idolatrati per 364 giorni l' anno e poi la fatidica terza domenica di settembre vengano buttati nell' agone accada quel che accada
E' altresì innegabile che qualche cavallo muore , non nei termini e nelle quantità sbandierate ai quattro venti dagli animalisti ma qualche cavallo muore , e lo fa con una discreta frequenza , frequenza che non si riscontra in nessun altro palio in Italia.
Siccome noi siamo persone votate allo stress ,votate alla vita , votate al palio , ma non siamo ignoranti ed non vogliamo essere in mala fede come gli autori dei servizi popolar scandalistici che in questi giorni si leggono su varie testate giornalistiche , dobbiamo prendere atto di questo e ragionare su come ridurre lo stress e di conseguenza ridurre il rischio di mortalità dei i cavalli .
21 partecipanti al palio sono la causa dello stress generalizzato che pervade la nostra festa :
sono un numero assurdo , inconcepibile , insopportabile , noioso , pericoloso , una sfilata con circa 1000 figuranti tritura gli attributi del più accanito medievalista , veder sfilare nella piazza deserta il rione vincitore dell' anno precedente 90 minuti prima del passaggio del carroccio è avvilente e svilente per chi sfila e per la manifestazione nel suo complesso .
ma sopratutto 21 partecipanti alla corsa non hanno ragione di esistere :sono lo stress che determina l' innegabile alta mortalità nel palio .
Lo stress è forte ed inizia dal reperimento dei cavalli :42 soggetti 42 da presentare alle visite sono un enormità, e diversi fattori complicano la vita dei comitati : la misura dello stinco sacrosantamente riduce il numero dei cavali opzionabili , le restrizioni imposte dai regolamenti unire riducono ulteriormente il campo , i rischi oggettivi del palio inducono i proprietari con soggetti adatti a non presentarli i, e tutto ciò determina anche un aumento del costo degli ingaggi per i comitati (questa è una altra storia ) , e sappiamo bene tutti che qualche rione si trova alla vigilia del palio senza cavallo e allora pesca dove pesca, cavalli inesperti , cavalli non adatti , cavallo scartati da altri partecipanti.
Sappiamo tutti del lavoro enorme dei veterinari per visitare 42 cavalli ( che obbliga i primi comitati a presentarsi alle visite il mercoledi ) e della responsabilità che si assumono .
Aspetto importante e non trascurabile è dato dal fatto che 21 fantini cosi abili da poter gestire in relativa sicurezza un cavallo in piazza alfieri non sempre si trovano e quando scende in piazza un fantino di riserva abbiamo visto cosa può succedere
Però il vero stress per i cavalli comincia con le tre batterie : tre mosse che possono mandare in panico i cavalli , in tilt la manifestazione , il mossiere, il sindaco ed il capitano, tre mosse dove solo il 40% dei partecipanti raggiunge la finale trasformando una semplice batteria in una lotta di vita o di morte da consumare al canapo o nelle curve dove sono più rischiosi i sorpassi .
Queste tre mosse, dopo una sfilata interminabile, dilatano la festa senza certezze e senza apportare un particolare spettacolo, anzi comprimono l' atto principale del palio, la finale , impedendo il piu delle volte che questa si svolga con i suoi tempi, i suoi modi ed i suoi riti, che si svolga nel modo consono ad una corsa del palio e non ad una corsa in ippodromo: negli ultimi tempi e fino ad oggi abbiamo avuto un mossiere padrone della piazza che ha aiutato ma che non ha risolto... , e negli anni che è mancato ci ricordiamo bene tutti delle difficoltà di chi lo ha sostituito, quindi via lui.... del futuro non v'è certezza...anzi una certezza ci deve essere e ci deve guidare..ridurre lo stress per i cavalli , ridurre i rischi di mortalità.
Tutto questo per dire che il Palio di Asti non è fatto per 21 partecipanti
21 partecipanti impongono un tributo alla sorte in termini di incidenti ai cavalli che non si può accettare , un tributo che paghiamo a caro prezzo anche in termini di sofferenza di organizzazione , di impossibilità di programmazione , impossibilità di veicolare immagini di qualità , di introitare fondi e promozione turistica di qualità , determinano un forte stress , e questo stress si ripercuote sui sapiens ma principalmente e pericolosamente sui cavalli , cavalli che sono chiamati il più delle volte ad uno sforzo psicofisico difficile da sostenere , due corse tirate alla morte a distanza temporale ravvicinata , dove a volte i cavalli della terza maledetta batteria non hanno neanche il tempo di recuperare lo sforzo prima di scendere nuovamente in piazza per la finale .
La soluzione è semplice, banale , logica : 14 partecipanti , ben motivati, consapevoli del ruolo di rappresentanza di un popolo e non di rappresentanza di una famiglia o di una combriccola di amici , una sfilata di circa 700 persone è piu che sufficente a garantire uno spettacolo maestoso
14 fantini ben preparati , i migliori , 14 e non più 21 , aumenta la scelta e si riducono gli ingaggi , si seleziona l' abilità equestre e si riducono rischi ed imprevisti.
14 cavalli da Palio ( più le riserve ) , i migliori , i più preparati , testati al canapo dalle corse in provincia e allo stadio, cavalli che non devono dare sorprese al canapo , che non devono dare sorprese in piazza
due batterie da 7 cavalli con il 60% circa dei partecipanti in finale rende la mossa delle due batterie ( due e non tre, aspetto fondamentale ) meno determinante , rende i sorpassi meno azzardati e la corsa meno tirata , meno difficile il lavoro del mossiere , praticamente dà certezza del rispetto dei tempi almeno fino alla discesa in piazza della finale , rende possibile ogni tipo di organizzazione della giornata e rende finalmente possibile una finale da palio , senza l' assurda pretesa di mettere 9 cavalli al canapo in 10 minuti ( tutto può essere , ma perchè non goderci sereni i tempi di maturazione della mossa senza l' incubo del rispetto dei tempi della diretta o del buio che incombe ) : anzi la finale sarebbe da 8 , e lo stress dei cavalli si ridurrebbe ancora di più
Per il palio è in materia di sicurezza è stato fatto tanto:
allargato le curve , cambiato lo steccato , aumentato il volume della sabbia per rallentare la velocità, aumentate le imbottiture nelle curve , inaspriti i parametri di idoneità morfologica dei cavalli , inasprite le visite ed i requisiti di idoneità fisica dei cavalli ,
questo è l' ultimo passo da compiere per poterci cimentare con un palio che sia palio , liberarsi della zavorra dei 21 partecipanti ( che nel corso dei decenni si è venuta silenziosamente a creare ) e correre leggeri e felici su una piazza finalmente libera da stress .
21 partecipanti sono solo un capriccio crudele di chi ha voluto trasformare negli anni il Palio in una vetrina che si trascina stancamente come la sfilata , Palio che non può e non deve essere fruito in maniera totale e permanente solo da chi lo fa , ma da tutti quelli , cittadini o turisti ,che vi si accostano senza particolari esigenze di partecipazione ma che vogliono vivere un giorno di festa , di condivisione , di storia , di cultura , di rivalità , di competizione,di passione , di cuore , di sangue e di terra , e sopratutto preferirebbero evitare di vedere cavalli feriti più o meno gravemente durante la festa : sacrosanta e legittima aspirazione condivisa da tutti

Gladio