giovedì 12 settembre 2019

"Quando il silenzio vale più di mille parole". La lettera dei Rettori dei sette Comuni.


Riceviamo e pubblichiamo di seguito una lettera firmata dai sette Rettori dei sette Comuni del Palio di Asti.

"Quando il silenzio vale più di mille parole.

Così potremmo intitolare quanto andato in scena al Consiglio del Palio di martedì scorso.
Ma facciamo un breve riassunto di ciò che noi sette comuni, partecipanti al Palio di Asti, siamo costretti a vivere da un anno a questa parte: per una posizione che potremmo definire di discriminazione territoriale, abbiamo visto messa in discussione la nostra presenza alla Festa da parte del Sindaco di Asti, Maurizio Rasero.
Nonostante ciò, ci siamo sempre comportati con lealtà e onore nei confronti del Palio, che non esitiamo a definire anche nostro. Abbiamo accettato a malincuore un format che non ci piaceva e che aveva il chiaro intento di separarci e "ghettizzarci", privandoci della pari dignità rispetto a rioni e borghi.
Dopo “il nostro Palio”, abbiamo manifestato dissenso con educazione e rispetto, nei modi e nei tempi previsti dal Sindaco, anch’essi imposti in nome della buona riuscita della manifestazione.
Siamo così giunti ad un nuovo incontro con Rasero, convocato due ore prima del Consiglio del Palio e nuovamente in forma separata rispetto a borghi e rioni, quasi a voler ribadire e sottolineare quel solco che ci dividerebbe dai comitati cittadini; durante questo incontro abbiamo ribadito la nostra posizione: passata l’edizione straordinaria, chiediamo che il Palio torni alla sua tradizione e che ricomprenda anche i comuni, rimettendoli sullo stesso piano di borghi e rioni.
Dobbiamo inoltre far notare che, in quanto straordinario, il format utilizzato nel 2019 dal 02 Settembre scorso non esiste più; al momento il Palio è tornato alla sua condizione originale, 21 partecipanti suddivisi in 3 batterie; per questo motivo, a nostro parere dovrebbe essere il Sindaco stesso a presentarci le sue idee, ma, sempre nello spirito di collaborazione da noi ricercata, durante l’incontro di martedì abbiamo avanzato alcune proposte e suggerimenti concreti finalizzati a garantire i punti fermi richiesti dal Sindaco medesimo (eliminazione dei tempi morti e rispetto assoluto della diretta Rai e del benessere animale) su cui però il primo cittadino non ha manifestato considerazione. Abbiamo ascoltato il sindaco Rasero dire che avrebbe cancellato il Consiglio del Palio, unico organo deputato a regolamentare la Festa, e portato queste modifiche in Giunta o Consiglio Comunale.
Il dialogo diventa sterile quando non è accompagnato dalla reciproca volontà di empatia e comprensione tra gli interlocutori. Siamo arrivati al punto di chiedere apertamente se la reale volontà dell’Amministrazione della città di Asti fosse quella di escluderci definitivamente dal Palio, ma anche in questo caso nessuna risposta è arrivata.
Il sindaco Rasero ha affermato: “Il palio a 21 muore in 10 anni”. È stata chiesta spiegazione di tale pensiero, ma Rasero ci ha risposto con un “perché si”, senza ulteriormente motivare la sua convinzione.
Alla luce di ciò, ecco spiegato il nostro silenzio in Consiglio del Palio.
Ci siamo limitati a dare incarico al rettore di Baldichieri, vincitore del palio straordinario, Federico Robino, di farsi interprete in modo pacato e conciso del nostro disagio.
Siccome le tante parole, le discussioni di un anno intero, non hanno mai portato a nulla, siamo ricorsi a questa forma di manifestazione del dissenso.
Dobbiamo constatare che abbiamo centrato l'obiettivo di attirare l'attenzione su di noi e di portare allo scoperto il vero intento del Sindaco: cancellare il Consiglio del Palio, un'azione anti democratica finalizzata a garantirsi la completa libertà di modifica della Festa ed arrivare, probabilmente, all'eliminazione dei comuni dal Palio.
Modificare le regole statutarie prevede una maggioranza che non crediamo Rasero possa coagulare facilmente: ecco allora risolvere l’empasse abolendo il supremo organo del Palio.
Il resto sono attacchi e strumentalizzazioni cui non intendiamo più prestare il fianco, anche per preservare decenni di amicizie e collaborazioni con tutti quelli che, insieme a noi, condividono amore e passione sinceri per questa bellissima manifestazione.

Succede che, a volte, parli meglio chi meglio sa tacere.

Federico Robino, rettore di Baldichieri Giancarlo Benedetti, rettore di Canelli Fabrizio D'Agostino, rettore di Castell'Alfero Filippo Raimondo, rettore di Moncalvo
Renzo Rebaudengo, rettore di Montechiaro d'Asti Francesco Diotti, rettore di Nizza Monferrato
Anna Maria Spadafora, rettore di San Damiano d'Asti"