lunedì 26 marzo 2018

Montechiaro: il Comitato Palio apre la stagione con una cena insieme alla Pro Loco


Con una cena conviviale andata in scena sabato sera, gustando le specialità preparate dai cuochi del sodalizio, si è aperta ufficialmente la stagione agonistica 2018 della Pro Loco e del Comitato Palio di Montechiaro. Per l'occasione le due realtà hanno indossato il vestito dell'unione, allargando anche quest'anno gli orizzonti per nuove sinergie future fatte di speranze di gloria.

In questa prospettiva idilliaca, a fare gli onori di casa è salito sul palco il presidente della Pro Loco Luca Marcanzin, che ha illustrato il programma e le ambizioni della squadra ASD Pro Loco che quest'anno partecipa al campionato di tamburello a muro serie A e serie C.

Dopo la presentazione delle due formazioni, le parole del Sindaco Paolo Luzi, del Presidente provinciale Mimmo Basso, del Consigliere federale Alessandra De Vincenzi e del Presidente regionale commissione scuola Roberto Gino, è toccato al Comitato Palio prendere la scena.

Sul palco si sono succeduti il Vice Rettore Luca Parena, il coordinatore Andrea Asinari, il Tesoriere e Sindaco Paolo Luzi, il Responsabile del Gruppo sbandieratori Donato Filomena e la Responsabile della Commissione Artistica Daniela Ciclamini. Assente giustificato il Rettore Roberto Fava.

Il Vice Rettore Luca Parena ha esordito annunciando che a breve verrà ufficializzato il nome del fantino che difenderà i colori di Montechiaro alla prima domenica di settembre al Palio di Asti. Il discorso si è poi spostato sull'impegno dei musici e degli sbandieratori, che lavorano con la speranza di poter partecipare al Paliotto di maggio, e sulla volontà di trovare una soluzione per la cena propiziatrice, che in virtù della nuova data del Palio viene a collimare con la festa patronale del paese.

Ultimo argomento toccato è stato quello inerente la sfilata, grazie alle parole della responsabile Daniela Ciclamini. Dopo il successo della sfilata dell'anno scorso, con il sontuoso matrimonio di Valentina Visconti e Luigi di Valois, la Commissione Artistica bianco-azzurra ha scelto di continuare sulla stessa scia, proponendo il tema "De arte venandi cum avibus", relativo alla caccia praticata con l'ausilio di uccelli rapaci e falconeria in uso nel medioevo. Le cacce dei re divennero in quel periodo esibizioni di superbe mute di cani. Esperto conoscitore di questa nobile arte fu Carlo di Valois-Orleans, figlio di Luigi di Valois e di Valentina Visconti, che divenne duca d'Orleans dal 1407 ed erede al trono di Asti sul quale fece un timido tentativo per far valere il proprio diritto di successione prima di dedicarsi al ruolo di mecenate delle arti, tra le quali la caccia.