giovedì 24 ottobre 2019

Consiglio del Palio - Ritirati i punti su Bartoletti e Capitano. Domani l'incontro tra Rasero e i sindaci dei Comuni.


Chi, alla luce dell'ordine del giorno, si aspettava un Consiglio del Palio chiamato a prendere importanti decisioni sarà, probabilmente, rimasto deluso. La seduta del Consiglio, però, questa volta è stata tutt'altro che risicata nei tempi e nei temi, lasciando in dote parecchi spunti di riflessione partendo dai quali, nel corso dei prossimi giorni, si potrebbero andare a scrivere importanti e decisive pagine sul futuro della nostra Festa.

Utilizzando l'ordine del giorno andiamo pertanto di seguito a riassumere quanto accaduto ieri sera in Comune, in una Sala Consigliare nuovamente gremita di persone.

1. Squalifica Bartoletti - disposizioni
Primo tema trattato è stato quello inerente la squalifica comminata ormai sei anni fa dall'allora Capitano del Palio Enzo Clerico al fantino Jonatan Bartoletti, allontanato per dieci anni dalla corsa di Piazza Alfieri a seguito del tragico fatto accaduto in occasione della prima batteria del Palio dell'anno 2013. Il Sindaco Rasero ha spiegato di essere in disaccordo sulla pena sin dal giorno della sua comminazione e di come gli ultimi accadimenti (vedasi assoluzione del fantino in sede processuale) avvalorino la tesi secondo la quale sei anni di lontananza da Asti siamo stati più che sufficienti. Il Sindaco ha voluto inoltre sottolineare che il giorno seguente un fatto simile vide coinvolto anche l'allora fantino di San Paolo Pusceddu, senza che la caduta provocasse alcuna conseguenza, a dimostrazione di come l'esito tragico del giorno precedente sia imputabile solo alla fatalità. Parole che hanno trovato condivisione negli interventi dei Rettori Panetto (Santa Maria Nuova) e Scassa (Don Bosco). E proprio quest'ultimo, primo ad intervenire sulla questione, ha evidenziato come la decisione sull'eventuale grazia non potesse essere di competenza del Consiglio, anticipando quando poi affermato anche dalla Rettrice di Santa Caterina Sozio. 
Idee diverse hanno invece esposto Verri (Nizza) ed il neo Rettore di Tanaro Stocco. Il primo, pur sottolineando il legame con Bartoletti che proprio con Nizza debuttò ad Asti nel 2003, ha espresso contrarietà all'ipotesi che il Consiglio andasse contro al Regolamento del Palio dando una grazia non prevista dallo stesso. Il secondo, invece, portando la voce della quasi totalità del proprio Comitato si è detto favorevole all'amnistia, sottolineando come trovasse sbagliato che il Consiglio si astenesse dal prendere una decisione.
Ad intervenire sul tema è stato anche Spandonaro (Torretta) che, ricordando come 6 anni fa lui fosse tra i pochi a dissentire sulla squalifica, ha però evidenziato come il Regolamento del Palio non preveda la possibilità di dare delle grazie e come, pertanto, la sola amministrazione potrebbe prendere una simile decisione.
Tra le opinioni espresse non è mancata quella dell'attuale Capitano del Palio ed al tempo Magistrato Gandolfo che, ricordando come fu anche lui stesso a votare in quell'occasione la squalifica, ha spiegato la sua intenzione di rimangiarsi la parola, annunciando la propria astensione in caso di votazione.
Ultimo ad esprimersi sul tema è stato l'ex Capitano del Palio Bagnadentro che, seppur in disaccordo sulla squalifica comminata, ha evidenziato come ne il Sindaco ne il Consiglio possano toglierla o rivederla. 
Al termine degli interventi Rasero ha preso atto di come la quasi totalità del Consiglio ritenesse lo stesso la sede non deputata alla decisione, ritirando la pratica e demandandola ad un futuro confronto con il consigliere delegato al Palio Vespa. 

2. Modifica art 11. del Regolamento del Palio (nomina del Capitano del Palio)
Secondo punto all'ordine del giorno era quello relativo alle modalità di nomina del Capitano del Palio. Una nomina che ad oggi è di competenza del Consiglio del Palio e che, al contrario, Rasero vorrebbe diventasse di competenza dell'amministrazione in quanto la stessa è oggi deputata a tutte le nomine relative al Palio meno che a quella del Capitano. Il Sindaco ha anche sottolineato come lo stesso tema fosse già stato discusso dalla precedente amministrazione e come a suo giudizio questa sarebbe la giusta indicazione in quanto tutti i soggetti che possono incidere sul Palio debbano essere in collegamento diretto con il Sindaco.
Primo ad intervenire sul tema è stato Bruzzone (San Martino San Rocco) che ha spiegato come a suo avviso se la discussione in proposito si è spesso presentata, la stessa meriterebbe di essere affrontata in maniera più approfondita, senza limitarla ad un voto favorevole o contrario. 
Una posizione simile a quella presa poi anche da Scassa (Don Bosco) che ha aggiunto come visti i successivi punti all'ordine del giorno sarebbe stata necessaria un'analisi a 360 gradi, con il giusto tempo di confronto anche all'interno dei Comitati. 
Rasero allora, preso atto di come per alcuni Rettori non ci fosse stato sufficiente tempo per confrontarsi in modo adeguato, e ritenendo importante questo punto, ha ritenuto corretto non prendere una decisione frettolosa, concedendo tempo per ulteriori confronti e ritirando anche questo punto dall'ordine del giorno.
Una decisione non apprezzata dall'ex Capitano Bagnadentro che, dopo aver preso parola, ha espresso una propria lunga e dettagliata analisi sul tema in oggetto e sul momento vissuto dal Palio di Asti. Bagnadentro ha in primis sottolineato cinque motivi per i quali a suo avviso il Capitano non debba essere nominato dall'Amministrazione, spiegando come un Sindaco potrebbe non essere super partes o come al contrario potrebbe non essere paliofilo, spiegando l'esistenza di casi previsti dalla legge nei quali i giocatori stessi scelgono l'arbitro, evidenziando come l'amministrazione abbia la sua garanzia nella nomina dei Magistrati e come il Capitano sia una figura diversa dal semplice arbitro o giudice, essendo simbolo che rappresenta il popolo del Palio come si evince dalla stessa etimologia del termine "Capitano del Palio" Bagnadentro ha così ribadito come a suo avviso sia giusto che sia il popolo a nominare il Capitano e di come la nomina dello stesso non debba essere di natura politica o partitica. L'intervento è poi proseguito con un invito al Consiglio a non farsi sottrarre anche la prerogativa di nominare il proprio simbolo e rappresentate, definendo nodale la decisione da prendere in merito. Bagnadentro si è infine rivolto direttamente al Sindaco, esprimendo come a suo avviso lo stesso Rasero abbia bisogno di un Capitano capace di tenergli testa. Interrompendo gli applausi di parte della Sala, lo stesso Bagnadentro ha poi anche aggiunto come Rasero sia il primo ed unico Sindaco di Asti che si sta assumendo delle responsabilità a proposito della Festa e che proprio per questo ha a suo avviso bisogno di una persona capace di consigliarlo. Particolarmente caotica la fine dell'intervento, con Bagnadentro che ha spiegato come dal 2017 al 2019 gli spettatori paganti siano scesi di circa 500 posti. Un'affermazione immediatamente respinta da Rasero che ha definito non corretti i dati. La diatriba è poi proseguita tra Bagnadentro e Katia Bovio (Ufficio Palio), con il primo a evidenziare come i dati gli fossero stati forniti dallo stesso Comune e la Bovio a spiegare come una corretta analisi dovrebbe prendere in esame gli ultimi 5 anni, anche alla luce di come il 2017 fu un anno atipico. 
Una querelle chiusa da Rasero che rivolgendosi a Bagnadentro lo ha ringraziato per il contributo, senza però risparmiare un riferimento al passato, quando l'allora Capitano Bagnadentro vide bocciato il suo progetto di riforma del Palio.

3. Pista cavalli e corse addestramento anno 2020
4. Tipologia cavallo da Palio: confronto 
Vista l'attinenza tra i temi, Rasero ha proposto una discussione unica sui temi tre e quattro dell'ordine del giorno. Il Sindaco ha espresso la volontà di comprendere dagli spunti della Commissione Veterinaria le differenze tra i cavallo mezzosangue e quelli purosangue, cercando così di capire il discorso relativo alle prove di addestramento vista anche la differenza tra il tracciato dello stadio e quello di Piazza Alfieri, cercando così di capire se possa essere o meno utile cercare un nuovo spazio per una nuova pista. Rasero, inoltre, ha chiesto di sapere se per tutti il nostro è un Palio che deve essere corso dai purosangue o se alla luce di quanto visto negli ultimi tre anni la visione sia cambiata. Domanda, questa, posta in vista del confronto che nei prossimi giorni Rasero avrà con il Ministro dell'Agricoltura, atteso ad Asti alla fine del prossimo mese. Il Sindaco, pertanto, ha chiesto di sapere se in tale incontro dovrà tornare a proporre che il nostro Palio sia corso coi purosangue o se, ponendo l'attenzione su un altro tema, sia più corretto concentrarsi sulle preoccupazioni date dall'ultima ordinanza Martini che fa fa emergere come Piazza Alfieri non sia omologata alla disputa del Palio. Un tema questo che coinvolgerebbe anche le altre Piazze dei Palii italiani, che potrebbero così diventare alleati in una battaglia sul tema. 
Chiamato in causa, il Presidente della Commissione Veterinaria Brusa ha ricordato quanto accaduto negli ultimi anni, spiegando come il lavoro fatto negli anni sia ormai qualcosa da difendere e portare avanti. Brusa ha spiegato come, a differenza di alcuni anni fa, oggi con il solo Palio di Legnano ancora corso con i purosangue sarebbe molto difficile andare a reperire cavalli idonei in caso di ritorno al passato e di come, al contrario, la presenza dei mezzosangue abbia permesso di vedere in Piazza Alfieri cavalli pronti a correre il nostro Palio. Brusa ha così ribadito l'utilità e la necessità di avere un Protocollo e di disputare le Prove d'addestramento, con la pista dello stadio che, seppur con un disegno differente, permette alla Commissione Veterinaria di conoscere ed esaminare i cavalli destinati a disputare il Palio.
Sull'argomento sono poi intervenuti Verri (Nizza) che ha ricordato il buon lavoro fatto negli anni scorsi per difendere la traduzione dei puri, spiegando come la linea sia da perseguire qualora ci fossero possibilità di ritorno al passato, Stocco (Tanaro) che ha spiegato come i mezzosangue si siano dimostrati cavalli adatti al Palio di Asti ed ha chiesto al Sindaco di invitare il Ministro a trovare soluzioni che portino i "mezzi" a prendere parte a corse regolari in ippodromi più vicini alla nostra città e Raviola (San Pietro) che ha affermato la difficoltà di tornare indietro quando i Comitati astigiani sono già sulle tracce dei mezzosangue da ingaggiare.
La mancanza di ulteriori interventi e spunti ha portato Rasero a chiudere l'argomento, con l'auspicio che nei prossimi giorni arrivino maggiori indicazioni sulle idee dei vari Rettori e dei relativi Comitati.

5. Gestione del Palio ed eventuale costituzione di apposito ente
Penultimo punto all'ordine del giorno era quello relativo alla possibile costituzione di un ente Palio. Un argomento, come spiegato da Rasero, di cui si parla da 20 anni, ferma restando la forte partecipazione comunale. 
Il Sindaco ha poi illustrato le difficoltà comunali nella ricerca di sponsor, alla luce degli obblighi previsti dalla legge. Rasero ha poi chiaramente spiegato come il momento in cui andranno prese decisioni d'emergenza rischia di essere vicino e pertanto è meglio prenderle prima, confrontandosi con chi ha già fatto questo per altre realtà. 
Prima di lasciare la parola al Dirigente comunale Porro , il Sindaco ha spiegato come potrebbero esistere due direzioni tra le quali scegliere, una più locale ed una che prevederebbe anche l'ingresso nell'ente della Regione. 
Prendendo la parola Porro ha illustrato al Consiglio come sia ormai un'anomalia un Comune che gestisce direttamente tutte le manifestazioni della città, spiegando come ciò sia pertanto destinato a cambiare. Porro ha poi aggiunto come da anni il Palio sia ormai fermo in quanto le forze attuali evidentemente siano impossibilitate a dare o a fare di più, rendendo per ciò necessario pensare a qualcosa d’altro che gestisca il tutto. Ribadendo quanto detto da Rasero, Porro ha spiegato infine come sia necessario in primis capire quale delle due direzioni prendere, il tutto in tempi brevi, come brevi dovranno essere i tempi utili a prendere una decisione su cosa fare per garantire un futuro al Palio.
Sul tema è poi intervenuto Mauro Carbone, direttore dell'ATL Langhe Monferrato e Roero che ha illustrato i vantaggi che tale ente potrebbe portare al Palio, portando ad esempio quando avvenuto ad Alba dal 2003 per la Fiera del Tartufo.

6. Proposte edizione Palio 2020: presentazione e confronto
L'ultimo punto dell'ordine del giorno era anche quello maggiormente atteso. Il tutto, però, si è concluso con un nulla di fatto. Rasero, infatti, ha aggiornato il Consiglio sul confronto in corso con i sindaci dei sette comuni. Il confronto definitivo, come annunciato da Rasero, è previsto per domani (venerdì) sulla base di un documento sottoscritto dai sette sindaci che, in sintesi, richiedono il ritorno del Palio a 21 con la divisione in tre batterie e propongono all'amministrazione astigiana di contribuire con una quota la cui quantificazione è, sempre riportando quanto spiegato dal Sindaco di Asti, diversa rispetto a quella su cui lo stesso aveva fatto la proposta. Rasero ha però riconosciuto come il mettere i dati nero su bianco sia stato un passo in avanti e come il suo auspicio sia quello di avere domani le condizioni per decidere, insieme a Vespa ed ai loro collobaratori, il tipo di Palio che si immagina per il futuro. In chiusura di intervento, nonché di Consiglio, Rasero ha evidenziato come nell'incontro con i sindaci dei comuni porterà da primo cittadino astigiano la posizione presa dai Borghi e Rioni cittadini nella lettera inviatagli e resa pubblica alcune settimane fa.