mercoledì 20 novembre 2013

Biamino, un altro anno da rettore: "C'è ancora tutto da fare"


"C'è ancora molto da fare: quasi tutto" con una risposta volutamente corta Carlo Biamino, rieletto la settimana scorsa al vertice del borgo giallo e verde per un altro anno, commenta nello stesso tempo i due anni precedenti e il futuro dei giallo e verdi.

Carlo Biamino, incominciamo dalle polemiche di questi giorni, le voci di Gingillo a San Lazzaro.

Bene, e incominciamo con una smentita. Dispiace che certe voci escano così facilmente con titoli a quattro colonne sui giornali. Certo con Gingillo un contatto c'è stato, ma da qui a dire che sarà il prossimo fantino di San Lazzaro di strada ne passa. In questi momenti tutti i comitati sono in fase di sondaggio: Gingillo, da professionista qual è, ha giustamente voluto interfacciarsi con alcuni di noi (gli altri sono Santa Maria Nuova e Tanaro ndr), ma nessuna decisione, lo ripeto, è stata ancora presa. Tra l'altro Zedde ha aspettato correttamente la cena della vittoria della Torretta, che sancisce il termine dell'anno precedente e in cui si può pensare agli accordi futuri: ma, lo dico e lo ripeto, per noi ogni strada è ancora aperta, anche l'accoppiata dello scorso anno.

Veniamo ai due anni da rettorato. Qual è stata il momento più bello di questi anni?

Uno preciso non saprei, direi tanti episodi, tanti quanti ho potuto mettere le mie competenze a disposizione del mio borgo. Abbiamo avuto momenti molto belli, come nel caso degli sbandieratori dove abbiamo vinto tutto, e altri meno, come nel caso della commissione cavalli.

Due anni fa avevi detto che i giovani dovevano entrare nella commissione cavalli, da sempre feudo di pochi, nel mondo del Palio.

E rimango della mia idea. Certo, nel mondo delle corse servono grandi esperienze per fare un buon lavoro, ma nel nostro caso abbiamo ottimi maestri. E a chi dice il contrario, ricordo i nostri Palii vinti.

Un obiettivo per il futuro?

Quello di integrare sempre di più San Lazzaro, non solo come Comitato Palio ma come quartiere, comunità, pezzo vivo di città. Questo insieme a tutte le altre associazioni operanti nella nostra realtà.

Tra poco si sceglierà il nuovo Presidente del Collegio dei Rettori. Il tuo nome circola come tra i più papabili.

Mi spiace, non sarò io il presidente del Cdr. Non lo voglio io e non lo vuole il mio popolo. Sarò sempre a disposizione del Palio, ma rispetto agli scorsi anni, guarderò di più ai miei colori. Anzi approfitto per lanciare io la mia candidatura.

Che sarebbe?

Maurizio Bertolino: la sua esperienza da rettore e da amministratore sarebbe perfetta.