lunedì 20 novembre 2017

Diotti: "Vorrei avvicinare ancor di più la città di Nizza al Palio. Cersosimo? Un giovane di valore"

Dopo le interviste ad Alessandro Franco (San Paolo), a Giuseppe Monticone (Cattedrale) ed a Giovanni Binello (Viatosto) si conclude con le parole di Francesco Diotti il giro di interviste alle quali sono stati sottoposti i nuovi Rettori.

La nuovo di guida di Nizza, chiamato a raccogliere la pesante eredità di PierPaolo Verri, si è presentato in questa chiacchierata, raccontando i progetti del suo Comitato e non sottraendosi alla classica domanda sulla scelta del fantino per il prossimo Palio.

Per la prima volta chiamato a guidare il Comune di Nizza. Chi è Francesco Diotti, come si è avvicinato al Palio?
"Questa è una storia lunga che risale agli anni ’80 quando a Nizza si svolgeva la Giostra delle Borgate e avevamo, quindi, un nostro piccolo “palio”. Io sono passato attraverso tutte fasi facendo il tamburino, lo sbandieratore e poi il fantino in due edizioni. In questo modo mi sono avvicinato a Palio. In quegli anni, poi, mi sono avvicinato anche al Palio di Siena insieme ad un gruppo di amici con cui seguivo le varie vicende. Ho così avuto modo di stringere una grande amicizia con Canapino e il tutto è diventata una grande passione."
Quale è stato il suo percorso in Comitato prima di diventare Rettore?
"Da ex fantino ho quasi esclusivamente fatto parte della commissione corsa. Mi sono occupato anche di feste e manifestazioni ma l’occupazione principale è sempre stata quella legata alla corsa, al fantino e al cavallo."

Quali sono le tue prime emozioni in questo nuovo e prestigioso ruolo?
"Non ci credo ancora adesso. È stata una scelta un po’ particolare ed elaborata. Sono arrivato a questa decisione abbastanza spinto dagli altri ed è stato per me un atto di responsabilità verso la città, i colori ed il Comitato."

Subentri a PierPaolo Verri che ha guidato il Comitato nicese per ben 16 anni ottenendo importanti risultati. Quale è il tuo rapporto con lui e quanto pesa un’eredità così importante?
"Il rapporto con PierPaolo è buonissimo, non posso che parlarne bene perché ha guidato il Comitato per 16 anni conseguendo degli importantissimi successi. Vorrei ricordare che negli ultimi cinque anni abbiamo disputato cinque finali ottenendo una vittoria. Il suo è stato quindi un operato di altissimo livello. Come PierPaolo sarò supportato dal nostro Comitato che non è cambiato e dal Direttivo che, pur avendo avuto qualche spostamento di pedine, è sempre quello. Personalmente vorrei dare taglio un po’ diverso rispetto al passato ma questo non significa assolutamente che io non abbia sempre appoggiato la sua politica."

In che modo? Qual è il tuo principale obiettivo da Rettore?
"Vorrei avvicinare il più possibile la città di Nizza al Palio. Mi piacerebbe riportare a Nizza l’entusiasmo che c’era nei momenti della Giostra delle Borgate."

Quali iniziative ha in cantiere il Comitato Palio di Nizza?
"Le iniziative saranno le solite. Continueremo con le nostre feste come il carnevale dei bambini e prenderemo parte a parecchie uscite in concomitanza con il Comune, di cui tra l’altro faccio parte. Tutte le iniziative che intraprenderà il Comune saranno supportate dal Comitato. La cosa a cui vorremo arrivare è avere una sede tutta nostra, qualcosa che non abbiamo mai avuto. Abbiamo già individuato un paio di siti dove poterla fare perché riteniamo che una sede per un Comitato, come per qualsiasi associazione, sia fondamentale come punto di aggregazione e per poter dire “noi esistiamo perché siamo lì”."

Veniamo alla corsa. Dopo la vittoria del 2016, lo scorso settembre avete puntato sull’esordiente Cersosimo che ha ripagato la vostra fiducia disputando un bel Palio e raggiungendo la finale. Ripartirete da lui?
"Penso di sì. Con Alessandro i contatti sono frequentissimi. Pensiamo di ripartire da lui, lo stiamo monitorando e lo monitoreremo durante l’anno. Secondo noi è un ragazzo che avrà un ottimo futuro. Arriva da un’importante scuderia (quella di Giovanni Atzeni), una di quelle di maggior peso nel panorama paliesco e se segue le orme del maestro non può che far bene. Ci siamo lasciati con la promessa che l’avremmo “rimontato”. Vedremo che sviluppi prenderà la stagione paliesca ma Nizza ha sempre puntato sui giovani di valore e di futuro e lui ha dimostrato, prima come persona e poi fantino, di esserlo."

Il Palio sta vivendo la sua fase di cambiamento. Qual è il tuo pensiero sul cambio di data?
"Il cambio di data mi sembra un’ottima cosa. Se parliamo della corsa possiamo dire che avremo qualche tempo in più di luce e quindi le batterie si potranno svolgere con una maggiore tranquillità. Riuscendo a diluire maggiormente i tempi si dà anche modo ai cavalli di avere più tempo per recuperare. La prima domenica di settembre, come detto da altri Rettori, inoltre, ci dà modo, a livello di Comitati, di proporre le cene all’aperto che sono il sale dei Comitati e del popolo che va a correre il Palio."

Cos’è per te il Palio?
"Io sono un amante del Palio, mi scorre nel sangue. È una grossa passione. Da amante di tutti i palii rispondo citando una frase di un libro che è stato scritto a Siena: “Il Palio è la corsa dell’anima”."