venerdì 23 agosto 2013

E' già Palio 19) San Paolo: Ghia: "Con Pusceddu lavoriamo benissimo"


"A livello di Comitato si sta lavorando per cercare di portare a casa i migliori risultati possibili" questo il giudizio sull'attività del comitato oro - rosso da parte del suo rettore Silvano Ghia. Un esempio dell'attività del rione di via Solari è quella legata al Gat Rustì, osteria all'aperto tenuta aperta nei giorni della rassegna di Asti Teatro e gestita dal Comitato Palio.  "C'è stata piena collaborazione tra tutti i componenti della commissione manifestazione - aggiunge Ghia - certo all'interno di un comitato ci sono sempre alcune frizioni, perché sono tante le teste pensanti, ma alla fine quando ci sono da fare le cose, ognuno dà il proprio meglio di sè per raggiungere i migliori obiettivi". 



IL PALIO SECONDO SILVANO GHIA
"Devo essere sincero quando dico che il Palio rappresenta oltre il 50% della mia vita. Io non ho altri interessi, altri hobby oltre al Palio. Nel comitato ho fatto di tutto, e penso che non potrei stare senza Palio. Ed ogni anno, quando sento le chiarine, ho un sussulto al cuore, e mi emoziono come se fosse la prima volta.



SAN PAOLO AL PALIO 
"Il Palio - afferma il rettore -  lo stiamo preparando con Walter Pusceddu in maniera molto positiva e collaborativa, con un grande accordo tra Comitato e commissione corsa. Walter sta preparando quattro o cinque cavalli tra cui scegliere prima del Palio:  i soggetti sono già stati studiati attentamente dal comitato, dal momento che Bighino ha presentato alcuni cavalli sia alle corse di maggio che a quelle di luglio, dove sono stati montati da Silvano Mulas.



Enrico VII di Lussemburgo concede privilegi al Comune di Asti nel Convento di San Francesco.

Un documento del Codex Astensis riporta i nomi degli autorevoli personaggi che il 
giorno 8 dicembre 1310 furono testimoni in Asti, presso il convento di San Francesco 
nel Rione San Paolo, alla pubblica lettura dell'importante privilegio con cui 
l'imperatore Enrico VII di Lussemburgo rendeva popolo e Comune di Asti 
pienamente liberi di disporre dei diritti e della giurisdizione tradizionalmente 
spettanti alla città. Erano presenti in tale occasione vescovi, principi e baroni fra cui 
Guido vescovo di Asti, Filippo principe d’Acaja, lo stesso imperatore Enrico VII, 
Amedeo V conte di Savoia, Andrea Garetti dottore in legge, i nobili astesi Domenico 
Pelletta, Antonio Solaro e Corrado Malabaila. In detta adunanza Nicola Bonsignore 
di Siena, primo Vicario dell'imperatore, proclamò ad alta voce che “l'imperatore 
…approvava e ratificava i privilegi, le immunità, le franchigie, le donazioni, le 
concessioni, gli usi, le consuetudini concessi dai suoi predecessori e ugualmente 
donava e concedeva i diritti, la giurisdizione, il mero e misto impero, le terre, i 
villaggi, gli uomini e i vassalli, le fedeltà e gli omaggi dei castelli, le fortezze che il 
Comune e i cittadini possedevano in Asti e nel suo territorio”.
Nel corteo storico del Palio di Asti 2013 il rione San Paolo interpreta tale 
avvenimento svoltosi nella cornice del prestigioso convento astigiano di San 
Francesco. Sfilano la moglie dell'imperatore Margherita di Brabante - la quale 
secondo il cronista astese del tempo Guglielmo Ventura “erat laudabilis, cattolica et 
elemosinaria inter ceteras mulieres” (si distingueva tra le altre le donne per essere 
ammirevole, religiosa, caritatevole) -; sua sorella Maria di Brabante, sposa di 
Amedeo V di Savoia, e Isabella di Villehardouin, consorte di Filippo d’Acaja; fanno 
ala intorno a loro le dame delle due famiglie astesi rivali, i Solaro e i De Castello,  riappacificate per opera dello stesso Enrico VII.