sabato 18 settembre 2021

Legnano - Guglielmi concede il bis. La Provaccia è di Sant’Ambrogio.

La prima Provaccia con i mezzosangue si tinge di giallo verde. È la Contrada Sant’Ambrogio ad aggiudicarsi la 36esima edizione del Memorial Favari, prologo del Palio di Legnano, andata in scena nella serata di ieri sulla pista dello stadio Mari.

A portare al trionfo la Contrada Sant’Ambrogio è stato il giovane Federico Guglielmi che, insieme al cavallo Ares Elce, ha siglato il suo personale bis dopo la vittoria ottenuta, sempre con i colori giallo verdi, nella Provaccia 2019.

Una Provaccia che è stata aperta da un momento carico di emozione, l’omaggio ad Andrea Mari. Con tutti i fantini schierati a rendere omaggio a Brio, è stata la moglie Ilaria a ritirare la targa in ricordo di Andrea consegnata dal Gran Maestro Giuseppe La Rocca e dal Sindaco di Legnano Lorenzo Radice.

È stato poi il momento della corsa, con le due batterie che hanno avuto sviluppi decisamente differenti tra loro.

Rapidissima la mossa della prima batteria che ha visto schierati al canapo San Martino (Mula - Zenios), Sant’Erasmo (Murtas - Ungaros “Settantuno”), Sant’Ambrogio (Guglielmi - Ares Elce) e Legnarello (Putzu - Vittorino “Peter Pan). A scattare in testa, appaiati, sono Sant’Erasmo, San Martino e Legnarello. I primi due alla prima curva, sfruttando la traiettoria più interna, riescono a prendere le prime due posizioni, mentre Legnarello gira largo e viene superato da Sant’Ambrogio. San Martino ancora per linee interne riesce a prendere la testa, lasciando alle sue spalle il duello tra Sant’Erasmo e Sant’Ambrogio. Quest’ultima, per linee interne, riesce a prendersi il secondo posto, quello utile per la qualificazione alla finale.

Ben diversa la dinamica della seconda batteria, con diverse partenze false e il Mossiere Renato Bircolotti costretto a fare gli straordinari per far rispettare l’ordine di schieramento. Al canapo si presentano San Domenico (Pacini con Ribelle da Clodia “Vis a Vis”), San Magno (Bitti con Hakara Trois), La Flora (Betti con Zingaro Baio “Boston George”) e San Bernardino (Chiti con Ambra da Clodia). Dopo quasi tre quarti d’ora di mossa, al via prende la testa San Bernardino, davanti a San Domenico, La Flora e San Magno. Le ultime due tentano di avvicinare la seconda posizione ma la caduta della Flora che coinvolge e porta a terra anche San Magno chiude di fatto la batteria, con San Bernardino e San Domenico che non devono far altro che guardarsi le spalle dai cavalli scossi.

L’ordine di estrazione al canapo per la finale vede schierarsi al canapo Sant’Ambrogio (Guglielmi - Ares Elce), San Martino (Mula - Zenios), San Bernardino (Chiti - Ambra da Clodia) e San Domenico (Pacini - Ribelle da Clodia). Mossa rapida per la finale, nonostante una caduta senza conseguenze per Guglielmi. Al via è proprio Guglielmi con Sant’Ambrogio a prendere la testa, seguito nell’ordine da San Domenico, San Martino e San Bernardino. Le posizioni restano invariate per quasi tutta la corsa, con Sant’Ambrogio abile a non lasciare mai varchi per linee interne e San Domenico che dall’esterno tenta di attaccare ma non riesce ad impensierire Guglielmi ed Ares Elce. All’ultimo giro San Bernardino sopravanza San Martino per la terza posizione ma non può avvicinare i primi due che arrivano al traguardo con Sant’Ambrogio che sigla la doppietta dopo la vittoria del 2019 e si aggiudica l’undicesima Provaccia della propria storia, confermandosi in vetta all’albo d’oro della manifestazione.