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sabato 28 maggio 2022

Legnano - Putzu e Zeniossu dominano. La Provaccia è di Legnarello.

Foto di Sergio Banfi tratta da www.sempionenews.it

La Contrada Legnarello, con il fantino Michel Putzu ed il cavallo Zeniossu ha vinto il Memorial Favari, disputato ieri sera in quel di Legnano.

La Provaccia, prologo del Palio in programma domani pomeriggio, ha così visto trionfare per la quinta volta nella storia la Contrada giallorossa. A far sorridere ancora di più la Contrada può essere la cabala, ricordando che negli anni 2015 e 2017, dopo la vittoria nella Provaccia, Legnarello ha poi saputo piazzare la doppietta portando a casa anche il Palio.

A vincere la Provaccia è stato, come detto, il fantino Michel Putzu, alla seconda importante vittoria stagionale dopo quella ottenuta al Palio di Buti. 

Da sottolineare anche la vittoria del cavallo Zeniossu, esemplare della scuderia Atzeni, che ha dominato la finale.

Di seguito il riepilogo ed il resoconto delle batterie. Mossiere della Provaccia è stato Renato Bircolotti.

I BATTERIA

Legnarello - Michel Putzu su Zeniossu

Sant’Erasmo - Nicolò Farnetani su Angelo Rosso

San Martino - Antonio Mula su Capriolo de Bonorva

Sant’Ambrogio - Giovanni Puddu su Aiò de Sedini

Dopo una prima partenza falsa, la seconda mossa porta al via. A prendere la testa è San Martino che prende bene l’attimo per partire ingambato, seguito da Sant’Ambrogio, Legnarello e Sant’Erasmo. Legnarello prende la traiettoria interna e, rompendo subito gli indugi, attacca e supera sia Sant’Ambrogio sia San Martino prendendo la testa. San Martino soccombe anche all’attacco esterno di Sant’Ambrogio che si mette dietro a Legnarello. I primi due fanno corsa di testa, mentre alle loro spalle San Martino riesce a rispondere agli attacchi esterni di Sant’Erasmo ma non ne ha abbastanza per poter attaccare Sant’Ambrogio. La batteria termina così con Legnarello e Sant’Ambrogio che si qualificano per la finale.

Ordine d’arrivo: 1 Legnarello (Putzu su Zeniossu); 2 Sant’Ambrogio (Puddu su Aiò de Sedini); 3 San Martino (Mula su Capriolo de Bonorva); 4 Sant’Erasmo (Farnetani su Angelo Rosso)

II BATTERIA

Flora - Salvo Vicino su Uragano Rosso

San Domenico - Jacopo Pacini su Bramosu de Campeda 

San Magno - Mattia Chiavassa su Tarocco

San Bernardino - Alessandro Cersosimo su Ziculitth 

Mossa complicatissima, con le quattro Contrade al canapo che non trovano l’allineamento. A far fatica ad andare al canapo è soprattutto San Domenico che dopo una delle partenze false deve anche uscire qualche minuto dalla pista. Prima del via saranno ben sette le partenze false. La mossa buona lascia in dote parecchie polemiche, con San Domenico che viene lasciato al canapo. A prendere la testa è San Bernardino seguito da San Magno e La Flora. Quest’ultima non ne ha abbastanza per poter attaccare San Magno e la batteria non regala particolari emozioni. Da segnalare la progressione di San Domenico che, partito decisamente attardato, riesce nel corso dei giri a riavvicinarsi ai primi tre. Alla finale accedono quindi San Bernardino e San Magno.

Ordine d’arrivo: 1 San Bernardino (Cersosimo su Ziculitth); 2 San Magno (Chiavassa su Tarocco); 3 Flora (Vicino su Uragano Rosso); 4 San Domenico (Pacini su Bramosu de Campeda)

FINALE

Legnarello - Michel Putzu su Zeniossu

San Bernardino - Alessandro Cersosimo su Ziculitth 

Sant’Ambrogio - Giovanni Puddu su Aiò de Sedini

San Magno - Mattia Chiavassa su Tarocco

Due le partenze false prima del via, con Legnarello che prende subito la testa davanti a San Bernardino e Sant’Ambrogio, mentre San Magno resta al canapo. Legnarello guida la corsa in controllo e si difende senza problemi dai tentativi di attacco di San Bernardino. Dalle retrovie risale forte San Magno che, seppur partito molto attardato, raggiunge e supera Sant’Ambrogio. Nel corso dell’ultimo giro Legnarello allunga ancora, arrivando in solitaria al traguardo e vincendo così la Provaccia.

Ordine d’arrivo: 1 Legnarello (Putzu su Zeniossu); 2 San Bernardino (Cersosimo su Ziculitth); 3 San Magno (Chiavassa su Tarocco); 4 Sant’Ambrogio (Puddu su Aiò de Sedini)